Siamo noi
Gli Studenti del Liceo Aristotele
Piacere, siamo noi. Tutti noi, senza distinzione di età, sezione, sesso o conto in banca (cose che invece sembrano interessare moltissimo ai nostri prof).
Abbiamo deciso di prenderci uno spazio virtuale per condividere le nostre esperienze peggiori vissute tra le mura del Liceo Aristotele ma anche storie divertenti, dichiarazioni d’amore e info sulle feste. E magari qualche consiglio su dove infilare i bigliettini durante le versioni della prof. Tarducci visto che controlla anche le mutande quasi!
Abbiamo cominciato per ridere. Siamo Marco Taddei e Alberto Portini di 4C e un giorno, dopo l’ennesima umiliazione in classe, abbiamo scritto tutto nero su bianco, stampato dei volantini e invaso la scuola con la nostra esperienza.
Siamo stati sospesi per una settimana ma abbiamo capito che eravamo tanti lì dentro ad essere nella stessa situazione.
Chi combatte rischia di perdere, ma chi non combatte ha già perso.
Bertold Brecht
Non ci piace essere umiliati
Purtroppo la nostra scuola è un grande Liceo Classico tradizionale, con un’impronta talmente vecchio stampo da essere praticamente in greco antico (e sappiamo di cosa stiamo parlando!). E purtroppo siamo tutti figli di papà (o quasi tutti).
Non faremo le vittime per essere dei privilegiati ma ritrovarci nella stessa scuola fa di noi un unico grande bersaglio, da spremere e umiliare. E così viviamo in un liceo dove non sono ammessi i pantaloni corti, le gomme da masticare, le sigarette, baci e abbracci in pubblico, nemmeno tenersi per mano. Però sono concesse umiliazioni in pubblico, passeggiate sotto la pioggia ripetendo le declinazioni e ricatti per ottenere qualche privilegio che solo i nostri genitori possono elargire
Tutto vero.
E non ci piace questo sistema. Non ci piace essere umiliati senza motivo, essere presi di mira e nemmeno essere privati della nostra libertà di parola. Dobbiamo passare qui cinque anni della nostra vita, quindi diamoci una mano.
Condividiamo le nostre storie e supportiamoci a vicenda.