Io amo l’arte, la storia dell’arte è senza dubbio la mia materia preferita.
Sono convinta che attraverso le immagini si possano dire tante cose che magari per iscritto oppure a voce non avrebbero la stessa forza. Io stessa amo disegnare le mie sensazioni e quello che provo, anche se per chi guarda non hanno senso io so cosa significano. E il bello dell’arte è che per ognuno può avere un senso diverso, un significato nascosto, puoi leggere in un dipinto quello che i tuoi occhi vedono anche se magari l’artista stava raccontando tutt’altro. Amo l’interpretazione delle opere d’arte più di ogni altra cosa.
Tempo fa ho scoperto Klimt. Oltre ai quadri più famosi ce ne sono tanti altri meno conosciuti ma altrettanto potenti, così ho cominciato a studiare le sue opere e ad interessarmi al suo lavoro.
Durante l’ora di storia dell’Arte, ho chiesto al professor Silei che cosa ne pensasse e se avremmo parlato di Klimt nel corso dell’anno, volevo sapere se era nel programma. Inizialmente mi ha risposto che non lo sapeva ma probabilmente no, allora io ho insistito, volevo sapere come mai non ne avremmo parlato visto che era uno degli artisti più di spicco della sua epoca, un rivoluzionario che ha cambiato la scena della storia dell’arte.
“Hai detto bene, rivoluzionari non ne vogliamo in quest’aula”.
“In che senso? Klimt è un artista apprezzato in tutto il mondo, dovremmo conoscere il contributo che ha dato alla storia dell’arte.”
“Alcuni artisti meritano di essere solo dimenticati. Klimt è stato sopravvalutato, tutta la magnificenza che si narra è semplicemente esibizione di lussuria e sensualità sfrenata, sporca e volgare. I nudi, l’oro, le allusioni sessuali non sono argomenti che meritano di essere trattati e che sicuramente non entreranno in quest’aula finché ci sono io. Non sono un pervertito e non voglio certo che i vostri genitori mi chiedano dove avete imparato certe cose. L’arte è purezza, spirito e leggiadria, non donne nude dall’aria ammaliatrice.”
“Quindi non studieremo questo artista per le sue convinzioni personali?”
“Ci sono artisti e ci sono maiali. Klimt non lo studieremo e tu faresti bene a rivolgere la tua attenzione su soggetti più adatti alla tua età e al tuo genere”
Non ho più saputo cosa rispondere. Disarmante è la parola giusta. Comunque almeno abbiamo scoperto che per il professor Silei ci sono artisti che meritano di essere studiati e altri che meritano di essere dimenticati. Dopo aver definito Klimt un maiale e i suoi quadri una rappresentazione di donne nude dall’aria ammaliatrice, credo che vedremo solo Madonne e Santi nell’aula del Silei quindi Klimt e gli altri rivoluzionari me li dovrò studiare da qualche altra parte!